Vedi la ricetta tradizionale dei Supplì fritti alla romana che devono essere rigorosamente "al telefono".
Maccheroni alla napoletana
Nel XIII secolo, in vico dei Cortellari, viveva un misterioso uomo chiamato Chico il mago. Nessuno conosceva la sua vera identità, ma tutti lo temevano. In realtà Chico non era uno stregone, ma un nobile caduto in disgrazia, alla ricerca di un piacere universale capace di rendere felici tutte le persone. Vicino a lui abitava Jovannella Di Canzio, una donna pettegola che, incuriosita, si mise a spiare Chico dal terrazzo scoprendo che, in verità, era un geniale cuoco e che le macchie rosse sui suoi vestiti non erano altro che pomodoro. Jovannella decise di copiare la sua ricetta e di farla assaggiare al re. A Federico II il piatto piacque così tanto che gli volle dareil nome di “maccheroni”. Jovannella fu premiata con un sacchetto di monete d'oro mentre Chico se ne andò dalla città senza lasciare traccia.
Ingredienti
- 500 g di pomodori maturi in scatola
- 500 g di carne di vitella
- 200 g di caciocavallo grattugiato
- 1 cipolla
- 1 spicchio d'aglio
- 1 costa di sedano
- 1 carota
- Basilico q.b.
- 400 g di maccheroni
- 1 noce di strutto
- Sale e pepe
- Olio extraverginedi oliva q.b.
- 1 bicchiere di vino bianco secco
Preparazione
Tagliare aglio, cipolla, carota e sedano a piccoli pezzettini, poi versare tutti gli ingredienti in una pentola e, con un po’ d’olio, soffriggere. Aggiungere lo strutto e la carne di vitello e farla rosolare leggermente. Versare il bicchiere di vino bianco e far evaporare. Cuocere a fiamma bassa girando spesso la carne, poi aggiungere i pomodori, un po’ di sale, poco pepe e far andare coprendo la pentola con un coperchio. Quando il sugo sarà denso e saporito, togliere la carne. A parte, bollire i maccheroni in acqua salata e scolare la pasta ancora al dente. Impiattare i maccheroni facendo uno strato di pasta su cui versare sugo in abbondanza e una generosa manciata di caciocavallo grattugiato. Fare un altro strato di pasta e condire con la stessa procedura. Terminare l’ultimo strato con il formaggio e qualche foglia di basilico. E la carne? Pellegrino Artusi dice “col sugo e con formaggio piccante, come usano i napoletani, si condiscono i maccheroni, e la carne serve di companatico”
Curiosità
La storia sopra riportata è liberamente ispirata ad un raccontodi Matilde Serao, giornalista e scrittrice italiana, che nella raccolta dal titolo “leggende napoletane” racconta proprio la fantasiosa nascita dei maccheroni napoletani.
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