Carciofi alla giudia

Era il lontano luglio del 1555 quando Papa Paolo IV approvò pesanti restrizioni ai dirittidelle comunità ebraiche presenti nello Stato Pontificio. In particolare, la bolla impose ai giudei l'obbligo di indossare un distintivo, vietò ai loro medici di curare cristiani e soprattutto portò alla formazione del ghetto di Roma, luogo in cui gli ebrei erano confinati. Nel ghetto romano trovarono ospitalità anche gli ebreidi Sicilia e quelli di Spagna espulsi da Isabella di Castigliae Ferdinando II d'Aragona nel 1492. In questo clima di solidarietà si incontrarono diverse culture e nacquero i carciofi alla giudia. Per la preparazione le cuoche ebree scelsero i carciofi chiamati “mammole” ed erano solite proporle alla fine della celebrazione ebraica dello Yom Kippur ovvero "Giorno dell'espiazione".

Carciofi alla giudia

Ingredienti

  • 6 carciofi romaneschi del Lazio IGP
  • 2 limoni
  • acqua q.b.
  • sale q.b.
  • Olio extraverginedi oliva q.b.
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Preparazione

Pulire i carciofi eliminando la parte più coriacea del gambo e togliere le foglie più esterne fino a quando si arriva a quelle che hanno alla base un colore più chiaro. Aprire bene le foglie sbattendo delicatamente il carciofo su un piano, così da allargarle il più possibile ma senza romperle. A mano a mano metterli in una ciotola con acqua e succo di limone. In una pentola dai bordi alti scaldare l’olio fino a 150° C. La giusta quantità di olio è quella che lascia fuori il gambo del carciofo. Con l’aiuto di una pinza, immergere un solo carciofo, precedentemente scolato e asciugato con carta assorbente, per circa 8 minuti e, mentre frigge, schiacciare leggermente l’ortaggio sul fondo della casseruola. Poi toglierlo dall’olio e adagiarlo capovolto su carta assorbente per fritti. Procedere con la cottura di tutti i cimaroli. Importante: salare i carciofi e solo dopo procedere alla seconda frittura con l'olio portato a 180°C per circa 2 minuti. Verso la fine della cottura, girare il carciofo per cuocere anche il gambo. Quando le foglie si aprono e diventano dorate, il carciofo è pronto e sarà davvero croccante.

Curiosità

Mammola o Cimarolo? Mammola o Cimarolo è solo un modo locale di definire il Carciofo Romanesco del Lazio IGP, un ortaggiodi grandi dimensioni, dal colore verde al violettoe naturalmente privo di spine. Qualcuno sostiene che gli ebrei del ghetto erano gli unici che potevano permettersi tante quantità di olio di oliva, all’epoca alimento assai costoso, e che quindi potevano friggere i carciofi per due volte.

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