Cosa vedere a Bologna

Il centro storico di Bologna è uno scenario da non perdere, i monumenti simbolo sono La Torre Garisenda e la Torre degli Asinelli. Arrivare in cima alle due torri medievali non è semplicissimo ma una volta saliti, si può godere di una vista emozionante sui tetti rossi della città. Un altro luogo famosissimo di Bologna è quello dei suoi portici lunghi quasi 40 km. Il salotto della città è Piazza Maggiore, luogo di incontro di cittadini e turisti, qui si può ammirare la Fontana del Nettuno, altro importante riferimento della città. Su piazza Maggiore si affacciano importanti palazzi storici come Palazzo del Podestà, Palazzo d’Accursio e Palazzo dei Banchi. Non si può rinunciare ad una visita alla chiesa più importante di Bologna, la Basilica di San Petronio, una delle più grandi del mondo, da visitarne sicuramente l’interno. Recatevi anche in Piazza Santo Stefano con la sua basilica, un complesso di più edifici, noto anche come Sette Chiese. Se avete più giorni da trascorrere a Bologna potrete visitare anche i suoi musei, teatri e centri culturali. Il Museo Civico Archeologico, ad esempio, conserva una delle collezioni di reperti egizi più grandi d’Italia e d’Europa. Il centro storico e le aree urbane della città si alternano agli spazi verdi, parchi e aree naturali, come il Parco di San Michele o il Parco del Paleotto. Bologna riserva panorami mozzafiato, non solo da ammirare dai suoi famosi colli, ma anche in città, come dalla finestrella colorata di Via Piella. Qui si può ammirae un luogo incantato, il Canale delle Moline, un tratto del Canal Reno che scorre tra le abitazioni, un luogo affascinante chiamato appunto la piccola Venezia. L'atmosfera magica si mescola ai profumi della buona tavola, potrete fermarvi in una delle tante trattorie o ristornati per gustare le famose ricette della tradizione bolognese. Terra della pasta fresca, non potrete perdervi la lasagna con il ragù alla bolognese, oppure i balanzoni, il friggione bolognese, un contorno tipico, le crescentine, la torta di riso, fino ai succulenti dolci come il panone, la pinza, o le sfrappole.